Franco Malerba

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\\ Il Capitolo degli astronauti allo IAC2024 di Milano

All’inaugurazione del Congresso IAC2024 di Milano hanno partecipato un bel numero di astronauti del mondo tra cui gran parte degli astronauti italiani. Hanno contribuito e fatto cornice alla cerimonia di apertura cui hanno dato grande rilievo le partecipazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso.

Durante la settimana del Congresso IAC2024 alcuni degli astronauti di sono messi a disposizione per visite di cortesia ad industrie spaziali ed Università italiane con particolare vocazione per lo spazio.

Nella foto ufficiale dell’inaugurazione assieme al Presidente Sergio Mattarella e al Ministro Adolfo Urso si riconoscono gli astronauti italiani Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, attualmente in azione nel Team dell’ESA, Walter Villadei dell’Aeronautica Militare, Paolo Nespoli e Franco Malerba della “vecchia Guardia” assieme ad Anthea Comellini e Andrea Patassa, nuovi membri del Team ESA, selezionai nel 2013.
Visita degli astronauti dal Congresso IAC2024 al Politecnico di Milano e alla sua straordinaria galleria del vento. Si riconoscono nella foto Franco Malerba, Andrea Patassa e Anthea Comellini.

\\ Debutto del prototipo di serra spaziale Space V alla conferenza IAC2024

Si è svolto nei giorni 14-18 ottobre a Milano il grande evento spaziale IAC2024 (International Astronautical conference) https://www.iac2024.org/ cui hanno partecipato i protagonisti Istituzionali ed Industriali dell’intero Mondo Spazio. 

Il prototipo della Serra Adattiva di Space V.
Il modello del modulo abitabile MPH allo stand Thales Alenia Space.

Space V, la startup di cui Franco Malerba è fondatore, con base operativa presso l’incubatore di imprese I3P del Politecnico di Torino, era presente allo stand della Regione Piemonte con il suo prototipo-POC della serra adattiva, già dimensionato come un carico utile della Stazione Spaziale Internazionale  www.spacev.bio.

Per felice coincidenza accanto allo stand Piemonte c’era lo stand della Thales Alenia Space, che mostrava appunto i modelli di stazione lunare che stanno sviluppando: il Gateway, ovvero la stazione cislunare di sosta per il trasferimento degli astronauti dalla Terra al suolo lunare e il modulo lunare MPH, ovvero la roulotte laboratorio semovente, sviluppata da Thales per l’Agenzia Spaziale Italiana, che sarà rifugio degli astronauti sulla Luna nell’ambito del programma Artemis della NASA.

Un rendering della serra di Space V integrata nelle scaffalature all’interno della Stazione Spaziale Internazionale

Secondo Malerba entrambi questi habitat spaziali avranno necessità di una serra per coltivare piante nutraceutiche utili ad integrare l’alimentazione degli astronauti con cibi vegetali freschi e potrebbero pertanto ospitare la serra Space V.

Il tema della coltivazione di piante in ambiente spaziale, a bordo delle stazioni orbitali attorno alla terra e in un prossimo domani in orbita cislunare e sul suolo lunare è una nuova frontiera su cui ci cimentano scienza e tecnologia per consentire agli astronauti di affrontare missioni di lunga durata verso mete più lontane: Luna e… Marte.

Scenario di futura colonia lunare.

\\ La coltivazione di Piante nello Spazio

Al Congresso internazionale IAC2024 una sessione speciale è stata dedicata alla coltivazione di piante nello spazio.   Vi hanno partecipato Roberta Paradiso dell’Università di Napoli Federico II, Mauro Gaggero del CNR, Maria Elena De Maestri dell’Università di Genova e Patrizia Bagnerini nella duplice veste di docente della Scuola Politecnica dell’Università di Genova e di socia fondatrice della Startup Space V. 

Franco Malerba, astronauta dello Space Shuttle, è stato il conduttore del lavori.

Protagonista silenzioso era il prototipo della serra adattiva di Space V, di cui Patrizia Bagnerini ha dimostrato il funzionamento. 

Le serre sono realizzazioni ben note sulla terra nel mondo dell’agricoltura; le più avanzate utilizzano ripiani climatizzati, idroponici sovrapposti; se ne vede anche nei comparti frutta e verdura di taluni supermercati. Nello spazio subentrano sfide addizionali: bisogna risparmiare all’estremo le risorse disponibili – energia, acqua, fertilizzanti; bisogna utilizzare al massimo gli spazi di coltivazione disponibili, che non sembrano mai sufficienti se si tiene conto che sulla Terra occorre mezzo metro quadro di coltivazione di rucola per ottenere i 90 mg giornalieri di Vitamina C per persona, raccomandati da EFSA. 

La serra spaziale multipiano adattiva di Space V offre una soluzione ottimale e brevettata; ciascun ripiano della serra ha una duplice funzione: sulla superficie superiore ospita il substrato di coltivazione e di fertirrigazione mentre su quella inferiore trovano alloggio il sistema di illuminazione, di climatizzazione e ventilazione. 

A coppie i ripiani sono pilotati da un sistema meccatronico che li avvicina nella fase immediatamente successiva alla semina e li allontana progressivamente durante la crescita fino al raccolto massimizzando così la resa di produzione ed il risparmio energetico per unità di prodotto.

Gli esperimenti scientifici di laboratorio hanno dimostrato che modulando intensità, spettro di colore e durata dell’illuminazione si può incrementare o deprimere taluni contenuti nutritivi delle piante, quali ad esempio l’acido ascorbico ottenendo così raccolti più utili alla nostra dieta.   Con la tecnologia agricola per gli ambienti difficili come lo spazio si può dunque anche “aiutare la natura” ai nostri fini di sostenibilità.

La sessione del Congresso IAC2024 dedicata alle coltivazioni di piante nello spazio.
Le dimostrazioni della serra adattiva di Space V allo Stand Piemonte polarizzano l’attenzione degli operatori di sistemi spaziali.

\\ Conferenza in memoria di Bepi Colombo

Nei giorni 26 e 27 settembre 2024 All’Università di Padova si è svolta una conferenza a ricordo del Professor Giuseppe Colombo nel 40 esimo anniversario della sua scomparsa.  Ha fatto gli onori d casa la Rettrice … e hanno partecipato ai lavori accademici che furono suoi collaboratori, , Mario Cosmo, direttore dei progetti scientifici e di esplorazione dell’ASI Enrico Lorenzini, che oggi ricopre la cattedra che fu di Colombo ed anche alcuni parenti del Professore a ricordarne i tratti umani di una persona affabile, empatico, ma impegnatissimo e in continuo movimento nel teatro dell’ingegneria spaziale.

Giuseppe Colombo, detto “Bepi”, fu eccellente matematico e ingegnere italiano, fervido inventore di tecniche e traiettorie spaziali negli anni ’70 e ’80; lavorando senza sosta in Italia e negli Stati Uniti, fu instancabile protagonista e promotore dell’Italia nello Spazio. Le storiche missioni del satellite a filo Tethered realizzate nella collaborazione tra ASI e NASA, furono un felice prodotto del suo lavoro, illuminato dalla sua credibilità scientifica e dalla sua capacità di convincere e coinvolgere i partner americani alla NASA.

Ho partecipato con Umberto Guidoni alle giornate padovane dedicate a Bepi Colombo perché io e Umberto siamo stati gli operatori scientifici di bordo sullo Space Shuttle delle due missioni del Satellite a filo Tethered, che realizzarono la sua idea di missione spaziale più audace e più innovativa.  Grazie al Tethered io ho avuto il privilegio di interpretare il debutto dell’ASI nel campo dell’astronautica.

Mi è stato particolarmente caro in quell’occasione ritrovare il Prof. Luciano Guerriero, presidente dell’ASI al tempo della mia missione spaziale.  Guerriero mi ha rivelato un “dietro le quinte” della mia missione spaziale che non conoscevo. Quando il verricello che svolgeva il cavo cui era attaccato il satellite si bloccò inaspettatamente e si correva il rischio di perdere il controllo del cavo, alcuni responsabili della NASA al Mission Control avrebbero optato per il suo taglio (c’era a bordo un tasto rosso per questa eventualità) per evitare ogni rischio alla sicurezza dello Shuttle.  Fortunatamente ci fu resistenza da parte italiana nella stanza dei bottoni contro simile ipotesi, una contrarietà avvalorata dalla determinazione del nostro equipaggio – e del nostro comandante Loren Shriver – di continuare la missione e di procedere infine anche al recupero del satellite per riportarlo “a casa”.

Così fu, fortunatamente.

Con Franco Malerba Daniela Mapelli, Rettrice dell'Università di Padova e Giampaolo Piotto Direttore del Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali "Giuseppe Colombo" – CISAS ed Enrico Lorenzini, Professore Università di Padova.
Il modello ingegneristico del Satellite Tethered esposto nella mostra dedicata a Bepi Colombo.
Franco Malerba con Luciano Guerriero.

\\ Echi del Festival dello Spazio di Busalla

Tutte le informazioni sulle edizioni del Festival dello Spazio.

\\ Franco Malerba è Nobile protettore del Salame di Sant’Olcese

La medaglia del Nobile Protettore

\\  Highlights 2022

  • Festival dello spazio 2022

  • Olio EVOO nello spazio

  • Un libro sul cibo nello spazio

*  Il Festival dello Spazio di Busalla 2022.

La sesta edizione del Festival dello Spazio di Busalla si è svolta secondo il programma nei giorni 30 giugno-3 luglio 2022 a Villa Borzino.  Con più di cinquanta relatori intervenuti del corso della quattro giornate si può ben dire che è stata un’edizione particolarmente densa di argomenti e di eventi.  Anche l’edizione 2022 del Festival dello Spazio ha fedelmente interpretato il suo mandato culturale di raccontare l’avventura spaziale nei suoi tre momenti chiave: esplorare, conoscere, utilizzare.

La sessione “Spacebook” del 30 giugno ha fatto notizia per la partecipazione tra gli altri di Amalia Finzi, un personaggio molto importante e carismatico della storia dello Spazio Italiano.

Alla sessione inaugurale della mattina del 1° luglio ha visto la partecipazione del sindaco metropolitano Marco Bucci, dell’assessore Ilaria Cavo della Giunta delle Regione Liguria e del prorettore dell’Università di Genova Nicoletta Dacrema.

Nicoletta Viziano, vicepresidende della Fondazione Compagnia di San Paolo ha portato  il saluto della Fondazione, sponsor “storico” del Festival.

Alcuni riconoscimenti speciali.

Un momento “quasi solenne” fu la consegna di due oggetti che volarono a bordo dello Shuttle Atlantis con Franco Malerba nella sua missione STS46 del 1992.

 

  • a Marco Bucci una piccola bandiera italiana, inquadrata in un collage di foto della missione STS46
  • a Roberto Riccardi, generoso sponsor del Festival dalla sua prima edizione una  medaglia d’argento memento della missione spaziale. La consegna della medaglia è di Marie Aude Malerba
La Space Economy

Alla successiva sessione degli “stakeholder” della Space Economy sono convenuti in presenza i rappresentanti di ESA, EUSPA, ASI, Arinespace (da Parigi, Praga e Roma), dialogando con i portavoce delle principali industrie spaziali italiane (TAS-Italia, Leonardo, RINA), il rettore del  Politecnico di Torino Guido Saracco assieme hanno potuto disegnare il “Grande quadro dell’opportunità eccezionale della ricerca e della nuova economia spaziale” come introduzione a tre panel del pomeriggio in cui diversi rappresentanti delle PMI hanno presentato le loro opinioni e progetti in ambito New Space Economy. C’erano anche rappresentanti di Startup e VC Fund.

Uno di questi Pannelli era dedicato alle imprese del SIIT (Sistemi Intelligenti Integrati – Distretto tecnologico genovese) con Remo Pertica, presidente, in presenza.

Il cibo nello spazio per astronauti sempre più lontani da terra.

La giornata del 2 luglio era dedicata al tema scientifico del cibo nello spazio per gli astronauti lontani.    Il cibo del menu della Stazione Spaziale Internazionale oggi in orbita terrestre è portato da terra, con altrettanti moduli-cargo, perché la Stazione Spaziale è relativamente vicina, a “soli 400 chilometri” di quota, ma la realizzazione di missioni abitate molto distanti sarà subordinata alla messa a punto di produzioni di cibo “in situ” autosufficienti, per la salute e il benessere, sia fisico che psicologico, degli astronauti.

Si dovrà in buona sostanza ricreare artificialmente un ecosistema che imita l’ambiente terrestre, ove le piante producono cibo e ossigeno per gli astronauti e questi ricambiano producendo anidride carbonica e rifiuti riciclati a bordo come fertilizzanti.  Hanno portato il loro contributo di conoscenze ricercatori dell’Accademia e dell’Industria da diversi angoli visuali: l’impatto sulla crescita delle piante della gravità ridotta sulla Luna o dell’assenza di peso in orbita, la sindrome dell’astronauta stressato dagli impegni, dai rischi inerenti al loro mestiere e dalla mancanza di esercizio fisico.

NOLLYWOOD: Mai andare al cinema con un fisico

 

La fantascienza anticipa con qualche approssimazione ciò che la tecnologia ancora non sa fare e Luca Perri – fisico e talentuoso divulgatore – ci ha offerto al Festival una delle sue conferenze spettacolo “Nollywood, mai andare al cinema con un fisico”, ovvero una critica graffiante e divertente degli errori di fisica fondamentale di alcuni film fantascientifici di successo. 

Premiazione del concorso “Iinerari Spaziali”

Anche l’edizione 2022 del Festival dello Spazio ha finanziato il bando che coinvolge studenti dottorandi e giovani ricercatori in un concorso a premio per il miglior elaborato interdisciplinare su tema spaziale; quest’anno il tema proposto era “Itinerari Spaziali: Aspetti scientifici, psicologici e culturali delle missioni umane nello Spazio extraterrestre”.

Sono stati premiati i tre giovani studiosi i cui elaborati sono risultati i migliori da una giuria di esperti composta da tre personalità del mondo della cultura: Giuseppe Tanzella-Nitti, professore di teologia, Marco Aime, professore di Antropologia e Giancarlo Genta, professore di meccanica spaziale e autore di libri di fantascienza.   

Le Mostre spaziali del Festival 2022

Nel capitolo “mostre” il Festival dello spazio ha proposto ai visitatori il tema della “Terra vista dallo spazio” con una serie di fotografie scattate dagli astronauti di luoghi noti e di luoghi sconosciuti del nostro pianeta; ognuna di queste immagini porta con sé un messaggio, induce ad una riflessione ora sul luogo di un fenomeno naturale singolare ora su un’attività antropica di notevole impatto ambientale. L’Istituto Italiano di tecnologia ha presentato un robot-crawler, particolrmente adatto per terreni “spaziali”.  Per i più piccoli, “dai 6 anni in su”, è stato allestito in una sala di Villa Borzino un grande tavolo “lunare” a fare da ambientazione della nuova linea di costruzioni spaziali LEGO®: il Rover lunare, la Stazione spaziale lunare Lego city, la Base di ricerca lunare e il Centro spaziale.  L’allestimento lunare è diventato un angolo di attrazione particolare per selfie e foto ricordo.

 

  • Olio EVOO nello spazio

Prendendo le mosse dal tema del cibo nello spazio, il Festival dello Spazio 2022 ha dedicato una sessione all’olio extravergine d’oliva, un vanto ligure, perché nel palinsesto di sperimentazioni che Samantha Cristoforetti sta realizzando sulla Stazione Spaziale c’è anche la valutazione di quattro oli EVO italiani, di diverso profilo sensoriale, accomunati da un alto contenuto di antiossidanti naturali, molto utili a chi è sottoposto a intenso stress psico-fisico.     A Villa Borzino una sala era attrezzata per assaggiare gli olii italiani “spaziali” con la guida di espertissimi “assaggiatori” di Unaprol.

 

  • Un libro sul cibo nello spazio

Il cibo degli astronauti è diventato un tema di ricerca sempre più gettonato in questi anni in cui si prepara il ritorno sulla Luna e ci si misura con tecnologie che potranno consentirci non solo di raggiungere il suolo lunare, ma soprattutto di creare le condizioni per vivere e lavorare su quel suolo inmodo sostenibile.

Che si possa arrivare sulla Luna lo si è già dimostrato più di mezzo secolo fa, ma mettere in piedi una logistica che renda possibile la permanenza di esseri viventi in basi lunari – mettendo a punto nuove strategie di sopravvivenza in luoghi così ostili per la mancanza di risorse basilari come l’aria e il cibo – è la nuova grande sfida dell’esplorazione.

      \\  Echi del Festival dello Spazio 2021

Il tema scientifico del Festival dello spazio 2021: l’acqua nel cosmo.

La presenza di acqua su un territorio riveste enorme interesse perché l’acqua è sinonimo di vita. Conoscere, quantificare e localizzare le risorse idriche disponibili sulla terra – acque di superficie, di falda sotterranea e di vapore nell’atmosfera – è di fondamentale importanza per comprendere le dinamiche dei bacini fluviali, la produttività dei suoli, le variazioni del clima. I satelliti ci offrono la capacità di misurare l’evoluzione delle acque terrestri in tutte le loro forme grazie al telerilevamento ottico e radar ma anche attraverso la mappatura di infinitesime variazioni del campo gravitazionale terrestre.

Allargando al Sistema Solare il tema dell’Acqua, fonte di vita, il programma scientifico del Festival fa tappa su Marte, ove ormai si sa che miliardi di anni fa c’era acqua, indaga i satelliti gioviani – Europa, Encelado – ove rileviamo misteriosi oceani liquidi sommersi sotto la coltre di ghiaccio e spettacolari geisers.   Infine si addentra nel mondo delle comete, immaginate come portatrici di acqua e di materia organica. 

Un Geiser sul satellite gioviano Europa- L'acqua nel Cosmo, ispira il quinto Festival dello Spazio
Una serra marziana dal film "Solo su Marte".

Anche sulla Luna c’è una presenza di acqua, così preziosa da guidare l’installazione di eventuali future stazioni abitabili.  La ricerca planetologica indaga i meccanismi di trasformazione organica che possono correlarsi alla biologia e alla vita e per questa via scopriamo quanto speciale è la Terra, il pianeta così ricco d’acqua e di biodiversità.

Tre missioni in arrivo su Marte.  Grazie alla favorevole congiunzione Terra-Marte di quest’anno, tre missioni scientifiche sono arrivate sul suolo marziano nei primi mesi del 2021: la sonda Hope degli Emirati Arabi, la sonda cinese Tianwen-1 e la sonda americna NASA Perseverece, equipaggiata dell’originalissimo elicottero Ingenuity.   Di queste missioni si è parlato al Festival dello Spazio di Busalla; c’è stato anche collegamento con ALTEC per scoprire il simulatore di suolo marziano (ROCC) che viene usato da Thales Alenia Spazio a Torino per la progettazione della sonda-rover EXOMARS, che sarà lanciata verso Marte nel 2022.

Mappa satellitare di zone umide e zone aride.
Exomars nel simulatore di ambiente marziano

Campioni di suolo da oscuri mondi extraterrestri.  Il Festival dello Spazio ha offerto la narrazione di alcune missioni verso lo spazio lontano: il racconto delle missioni OSIRIS-REx all’asteroide Bennu, della NASA e Hayabusa2 dell’Agenzia spaziale giapponese JAXA all’asteroide Ryugu che riportano a terra campioni di suolo di mondi extra-terrestri e della missione HERA dell’ESA che andrà a visitare la coppia di asteroidi Didymos e Dimorphos sperimentando tecniche di sviamento della loro traiettoria, utili a proteggere la Terra in eventuali scenari futuribili di rischio collisioni devastanti.

Tramite la collaborazione della rete PRISMA è stato esposto a Villa Borzino surante il Festival  la meteorite “Cavezzo“, caduta dal cielo il 1° gennaio 2020 a Cavezzo,, nei pressi del fiume Serchia.

\\  Highlights 2020

Viaggio nello Spazio al Festival della Scienza di Genova 2020

Viaggio nello Spazio di Luciano Girardengo e Franco Malerba è andato in scena al Festival della Scienza di Genova al Teatro della Tosse sabato 31 ottobre 2020.  Lo Spettacolo si è svolto “a porte chiuse” a causa delle restrizioni imposte dalla covid-pandemia e trasmesso via webinar dal sito del Festival.       https://www.festivalscienza.online/

La realizzazione di questo evento 2020 è frutto della collaborazione tra il Festival della Scienza di Genova e il Festival dello Spazio di Busalla.

Un quadro nuovo è stato proposto in questa edizione in sintonia con la parola “Onda”, la parola chiave dell’edizione 2020 del Festival della Scienza. Esso rievoca un progetto di ricerca dell’Università di Genova associato alle missioni del Satellite a filo “Tethered” per la rivelazione a terra di onde radio prodotte dal “convoglio” spaziale durante alcune fasi orbitali.

 

// Echi del Festival dello spazio di Busalla 2020

 

Il Festival dello Spazio 2020 si è svolto regolarmente nei giorni 3, 4 e 5 luglio.
Hanno Partecipato in presenza o in teleconferenza :
7 rappresentanti di Istituzioni italiane ed europee
13 rappresentanti di Industrie Italiane settore Spazio e hi tech
20 relatori scientifici da Università e Istituti di ricerca Europei 
Il Festival è stato aperto da un saluto di Fred Haise, astonauta della missione Apollo 13 cinquanta anni fa e si è concluso con una conversazione di Luca Parmitano da Houston.
Il tema scientifico del Festival dello Spazio 2020 era “La vita nel cosmo”, un tema che ha guidato i partecipanti attraverso le recenti missioni di scoperta e studio degli esopianeti, le ricerche sulla dinamica della biologia in ambienti estremi, le complessità del vivere e lavorare nello spazio, i misteri insoluti – frontiera di ricerca di astronomi e astrofisici attorno alle insondabili materia ed energia oscure. La questione filosofica della solitudine dell’Uomo nel Cosmo è stata rivisitata nella prospettiva scientifica del programma SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence – Claudio Maccone) e nella prospettiva teologica (Giuseppe Tanzella-Nitti, Pontificia Università della Santa Sede).
Una citazione particolare merita la mostra Esopianeti, messa a disposizione dall’Associzione Euresis e le sue demo di aggregazione di macromolecole – precursori del DNA – al microscopio in luce polarizzata che faceva parte della visita guidata.
La sessione New space economy ha permesso di coinvolgere dieci imprese grandi e piccole interessate all’utilizzo delle infrastrutture spaziali Galileo e Copernicus.  Le presenze di Maria Cristina Falvella, presidente di Fondazione Amaldi e di Guido Conforti, direttore del Digital Innovation Hub-Liguria hanno permesso di costruire contatti utili tra imprese hi-tech.
 
telescopio Primotech

Fred Haise, astronauta dell’Apollo 13, parla ai partecipanti al Festival dello Spazio 2020 in Villa Borzino a Busalla in collegamento da Houston. 

Conversazione di Luca Parmitano, astronauta italiano dell’ESA al Festival dello Spazio 2020: esperienze ed emozioni della sua recente missione quale comandante della ISS.